Stile di vita, stress psicosociale e cancro

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Soffri da tempo di stanchezza e affaticamento persistente? Soffri di insonnia persistente da tempo o di risvegli notturni? Questi sono solo alcuni esempi di sintomi vaghi e aspecifici, individuati nella letteratura scientifica anglosassone con l’acronimo MUS (Medically Unexplained Symptoms-Sintomi Medicalmente inspiegabili). Tali sintomi, che possono essere normali in periodi di stress acuto e scomparire naturalmente alla fine dell’evento stressogeno, diventano fonte di possibile patologia se si protraggono per lunghi periodi e vengono trascurati. In tal caso, si parla di cronicizzazione dei MUS, che diventano testimonianza di una persistente infiammazione cronica silente, come recentemente dimostrato in uno studio condotto su 99.571 soggetti (Tsigos 2015).

La continua richiesta energetica che l’infiammazione cronica persistente comporta sbilancia i meccanismi fisiologici di rigenerazione e mette in pericolo il nostro sistema immunitario rendendoci più esposti al rischio di patologie, tra cui, in base alla suscettibilità individuale, anche le neoplasie. Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Epidemiologico MUS condotta su un campione di 933.632 persone, nella fascia 18-99 anni, di cui il 30,4 % maschi e il 59,6 % femmine, circa il 70 per cento della popolazione risulta affetta da tali sintomi vaghi e aspecifici di infiammazione.

La correlazione tra stile di vita e stress psicosociale

Ma cosa attiva in modo particolare i MUS? Essi sono fortemente collegati ad una cattiva gestione dello stress psicosociale e a scorretti stili di vita, spesso senza che le persone percepiscano la loro potenzialità di intervento per ridurre l’impatto di questi sintomi sull’intossicazione metabolica che determinano. Sarebbe quindi importante riconoscerli come spie di un malfunzionamento da correggere piuttosto che come sintomi da silenziare come spesso si tenta di fare con approcci meramente farmacologici.

La Dottoressa Cristina Aguzzoli, Coordinatore in Friuli Venezia Giulia e a livello nazionale della Rete HPH Health Promoting Hospitals & Health Services, durante vari convegni informativi, ha parlato degli studi scientifici citati nel sito “sintomivaghi.org”, tra cui quelli condotti dal Prof. Chrousos e dall’Ing. Boschiero esperti a livello internazionale sulla reinterpretazione dei MUS, che prima dei loro studi erano considerati un tema di carattere esclusivamente psichico e per questo definiti inspiegabili. La dr.ssa Aguzzoli ha poi citato le evidenze riportate dal World Cancer Research Fund, nel documento “Diet, Nutrition, Physical Activity and Cancer: a Global Perspective”. Nel mondo moderno, in base a tali studi scientifici, lo stile di vita risulta responsabile di quasi i due terzi di tutti i casi di malattia a livello globale.

L’importanza dell’esercizio fisico per la prevenzione del cancro

L’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato la mancanza di esercizio fisico come uno dei fattori più importanti che causano malattie legate allo stile di vita. Inoltre, la letteratura scientifica sulla prevenzione del cancro consiglia di prestare attenzione all’alimentazione e rafforzare la capacità di gestire lo stress. “Il primo focus è quello di mantenere l’attenzione delle persone sulla consapevolezza del proprio potere personale di self care”, spiega la Dottoressa Aguzzoli. “Tutti abbiamo la possibilità di gestire il nostro stile di vita, riducendo lo stress e l’infiammazione cronica di basso grado, per dare un aiuto importante ai nostri sistemi di difesa innati”.

Intervistata: Dottoressa Cristina Aguzzoli, Coordinatore in Friuli Venezia Giulia e a livello nazionale della Rete HPH Health Promoting Hospitals & Health Services. Leggi gli altri articoli della dottoressa Aguzzoli

Giornalista: Maria Chiara Pellizzari

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