Fondazione Lavazza e WelfareCare insieme per le comunità locali di Aurora di Torino

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Lavazza ha scelto di riproporre l’iniziativa “Mammografia ed Ecografia Gratuita” in partnership con Welfare Care e in collaborazione con l’IRCCS di Candiolo, centro oncologico di riferimento nazionale e internazionale per la diagnosi, cura, prevenzione e ricerca nell’ambito dei tumori. Nella giornata del 7 marzo, donne e uomini delle comunità vulnerabili che risiedono nel quartiere Aurora e Barriera di Milano di Torino hanno potuto sottoporsi gratuitamente ad esami diagnostici per la prevenzione del tumore al seno sostenuti da Fondazione Lavazza, all’interno della clinica mobile di WelfareCare. Dopo l’evento abbiamo intervistato Carolina Guercio, Lavazza Foundation & Community Care Senior Specialist.

Questa iniziativa è stata ideata da Lavazza. A quale target avete scelto di rivolgervi?

Fondazione Lavazza, in Italia, si occupa di progetti sociali, per l’inclusione e la crescita delle persone, in questo caso attraverso la promozione della cultura della prevenzione, per migliorare la qualità della vita delle comunità locali. È già il secondo anno che abbiamo attivato l’iniziativa “Mammografia ed Ecografia Gratuita”, il progetto che riteniamo valoriale perché attraverso la clinica mobile si raggiunge l’obiettivo di rendere più accessibili gli esami diagnostici. I dati confermano che il carcinoma alla mammella è una delle neoplasie che colpiscono più frequentemente le donne. Abbiamo deciso di sostenere le donne, organizzando l’iniziativa in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ma abbiamo aperto l’iniziativa anche agli uomini, rivolgendoci ad un target particolare: abbiamo scelto le comunità di persone che più difficilmente hanno la possibilità di sottoporsi ad esami diagnostici preventivi, in molti casi perché sono arrivate da poco in Italia. Abbiamo coinvolto diverse associazioni del territorio: Il Gruppo Abele, con cui da anni abbiamo una efficace collaborazione, nato dall’idea di Don Ciotti per coinvolgere giovani emarginati, tra cui persone uscite da dipendenze, donne vittime di tratta e di violenza; Yalla Aurora, spazio polifunzionale a due passi dalla Nuvola Lavazza, che si occupa di formazione e sostegno ai giovani che arrivano dal Nord Africa. Così, abbiamo aiutato persone che, da sole, non avrebbero avuto la possibilità di sottoporsi agli esami preventivi, per mancanza di strumenti.

Come avete strutturato il progetto?

Oltre alle mammografie ed ecografie, abbiamo stretto una collaborazione con l’IRCCS di Candiolo, che ci ha messo a disposizione un medico specializzato, l’anno scorso una dottoressa senologa, quest’anno un chirurgo, in modo da garantire visite più approfondite, prendendo in carico le persone, in caso di necessità, dopo gli esami diagnostici. In entrambe le edizioni dell’iniziativa sono state individuate per tempo delle anomalie e le persone hanno potuto sottoporsi agli ulteriori accertamenti necessari salvaguardando la propria salute. Inoltre, già prima di essere chiamate per gli esami, le persone hanno potuto conoscere le tecniche di autopalpazione importanti come primo strumento di prevenzione. Abbiamo infine messo a disposizione una mediatrice culturale , in modo che la comunicazione fosse chiara, finalizzata a tranquillizzare le persone, grazie alla mediazione linguistica.

Che fascia d’età avete individuato e quante persone hanno aderito?

Abbiamo scelto la fascia d’età 35-49, si sono presentate anche ragazze più giovani con tema di ereditarietà e, poiché nella sessione precedente si è presentato anche un uomo, abbiamo aperto l’iniziativa anche agli uomini, essendo il tumore al seno una patologia che può colpire entrambi i sessi, nonostante sia molto più frequente nelle donne. In tutto, tra la precedente e quest’ultima edizione, hanno aderito 75 persone, che siamo felici di aver aiutato.

È un’iniziativa a cui intendete dare continuità?

È un’iniziativa per noi collaudata e, vista l’importanza della prevenzione ci sentiamo di portare avanti questo progetto, sempre mettendoci a disposizione delle comunità vulnerabili, avvalendoci delle competenze delle Onlus nell’intercettare i bisogni.

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