Intervista all’Assessore di Giavera del Montello Francesca Varaschin 

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Il Comune di Giavera del Montello ha scelto di ospitare l’iniziativa “Mammografia ed Ecografia Gratuita”, dando la possibilità alle donne del territorio comunale di sottoporsi, gratuitamente, ad un esame diagnostico con consegna immediata del referto. 

Perché il Comune ha deciso di ospitare e patrocinare questo appuntamento dedicato alla prevenzione del tumore al seno? 

Il Comune ha deciso di patrocinare l’iniziativa perché come Giunta crediamo fermamente che la prima arma contro il cancro sia la prevenzione, unitamente ad un corretto stile di vita. 

È la prima partnership con WelfareCare?

È la prima partnership con WelfareCare e ci auguriamo possa essere la prima di una lunga collaborazione: laddove vi è un fine sociale di questo tipo l’Amministrazione è ben lieta di poter sostenere ed intraprendere iniziative come questa propostaci.

Quale messaggio volete lanciare alle cittadine e ai cittadini in questo particolare periodo?

La prevenzione è amore verso se stessi, ma anche rispetto verso l’amore che provano per noi le persone che ci vogliono bene, è il modo migliore per “salvarsi” la vita perché la tempestività della diagnosi per questo tipo di malattie fa la differenza in modo sostanziale, non solo tra la vita e la morte, ma anche tra i vari percorsi di cura che si devono intraprendere.

Attraverso quali altri progetti o iniziative l’Amministrazione Comunale promuove la salute e il benessere psicofisico dei cittadini?

La giunta comunale si è sempre spesa in favore della prevenzione. Sono stati nel corso degli anni proposti più eventi, dalle visite senologiche in collaborazione con LILT, agli incontri a tema con ginecologi, andrologi, nutrizionisti. Abbiamo inoltre realizzato incontri ad hoc anche per i più giovani nell’età della pubertà e per le persone anziane, campagne di sensibilizzazione nel territorio comunale…Tutto ciò perché è fondamentale che si cresca e si maturi con la cultura della prevenzione, volta a sfatare l’ombra dell’ignoranza, che si cela nella paura di conoscere e quindi a volte anche di indagare, anche in relazione allo stato di salute.

Qual è l’impatto di quest’iniziativa dal punto di vista sociale? 

Lo screening purtroppo ad oggi non comprende le fasce d’età più giovane, per cui iniziative come questa rendono possibile una sensibilizzazione capillare che deve far sorgere il bisogno di autoproteggersi, per tutelare la propria vita e quindi prevenire il più possibile le malattie tumorali.

Oltre a salvare vite umane, che è lo scopo principale, ciò si traduce anche in un minore costo sociale, che si ripercuote quindi su tutta la società e non solo su alcuni settori sociali, il bene comune quindi ne trae altresì beneficio indiretto.

Come pensate verrà accolta l’iniziativa?

Non abbiamo alcun dubbio che sarà non solo apprezzata da chi ne beneficerà, ma anche da tutta la cittadinanza che saprà, una volta di più, di poter trovare nell’Amministrazione quell’attenzione per il proprio benessere che non sempre è scontata. 

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