Intervista all’Assessore ai Servizi Sociali di Cassola Manuela Bertoncello

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Perché il Comune ha deciso di ospitare e patrocinare questo appuntamento dedicato alla prevenzione del tumore al seno?

Il tumore al seno continua ad essere una delle prime cause di sofferenza per le donne ed è in costante aumento anche tra quelle più giovani. Negli ultimi anni, tuttavia, il tasso di mortalità si è andato riducendo proprio grazie ad una costante e tempestiva attività di screening. Abbiamo pertanto il dovere, come rappresentanti delle istituzioni, di informare le nostre concittadine che l’aspettativa di vita delle pazienti oncologiche è tanto maggiore quanto prima viene diagnosticata la malattia e che sconfiggere il cancro al seno si può, con una mirata attività di prevenzione.

Quale messaggio volete lanciare ai cittadini attraverso questo progetto?

A tutti i cittadini del Comune di Cassola, di qualsiasi età, vogliamo dire che la prevenzione è vita: diagnosticare per tempo la patologia oncologica è fondamentale per qualsiasi tipo di cancro e in particolar modo per quello al seno. Per questo è importante sottoporsi periodicamente, sin dalla giovane età, a controlli clinico-strumentali. Curare tempestivamente la malattia significa infatti avere una maggiore probabilità di sconfiggerla.   

Sostenere iniziative a tutela della salute e del benessere porta benefici ad ampio raggio, migliorando la qualità della vita dei cittadini. Qual è l’impatto di queste iniziative dal punto di vista sociale? Quanta attenzione ha la vostra Amministrazione comunale per questi temi e perché?

La nostra Amministrazione è molto sensibile alle tematiche legate alla cura e alla salute della persona, sia fisica che psicologica. La patologia oncologica è destinata a diventare sempre più un problema non solo sanitario, ma anche sociale che deve essere affrontato nella sua globalità. La malattia, con la sofferenza che ne deriva, travolge non solo la persona diretta interessata, ma anche i suoi familiari, gli amici e in generale tutta la comunità. È nostro dovere quindi promuovere la cultura della prevenzione come stile di vita, soprattutto nelle donne di giovane età.  

Come pensate verrà accolta dalla comunità quest’iniziativa?

Positivamente, soprattutto perché coinvolge le donne più giovani, dai 35 ai 49 anni che sono escluse dai programmi di screening del Servizio Sanitario Nazionale per il tumore al seno, rivolti solo alle donne dai 50 anni in su. Con questa iniziativa invece vogliamo sensibilizzare le più giovani affinché si facciano parte attiva nella lotta al tumore al seno, sottoponendosi ad esami diagnostici periodici e mirati.  

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